Si conoscono anche i nomi dei capimastri che diressero i lavori tanto della chiesa che del campanile di Montodine, eretto più tardi, nel 1775. Furono Gio.Battista Bettoni, Benedetto Belloni, Domenico Cisarri, Andrea Zanchi.
La chiesa è posta sopra un rialzo e domina tutto il paese circostante.
È una delle più belle della nostra campagna.
Sorge sul luogo dell’antica Parrocchiale, di epoca medioevale che aveva annesso il relativo cimitero (trasformato poi per un breve periodo in scuola media), divenuta troppo piccola per il paese, che, all’inizio del Settecento, aveva avuto uno sviluppo demografico e aveva sì tanti piccoli Oratori, ma non una chiesa capace di accogliere tutti i fedeli (visita pastorale del Vescovo di Crema Faustino Giovita Griffoni nel 1724).
La soluzione di orientare la facciata a est fu adottata perché nella piazza del paese, luogo di pubblico incontro, l’Altare Maggiore della vecchia chiesa era così vicino alla piazza che il Parroco, quando celebrava la Messa, era disturbato dal chiacchiericcio
dei Montodinesi. Una soluzione che ha permesso la visione della grandiosa facciata sulla piazza. Per costruirla in questo modo è stata richiesta un permesso speciale alla curia romana.
La nuova Parrocchiale fu consacrata dal Vescovo di Crema Marco Antonio Lombardi il 7 luglio 1757.
La facciata è di notevole sviluppo, con una grande finestra centrale, sovrastata da una nicchia con la statua di San Zeno. Ai lati sovrapposte ai due ingressi laterali si collocano altre quattro nicchie, ora vuote, che in origine contenevano le statue di altrettanti Santi.
La chiesa, a navata unica rettangolare, presenta pilastri binati nei cui spazi intermedi si aprono cappelle laterali alternate ad edicole con pilastri binati nei cui spazi intermedi si aprono alternativamente loggette sovrapposte e ampie cappelle scenograficamente decorate con quadrature.11 Due cappelle sono state decorate da Fabrizio Galliari da Treviglio nel 1760, mentre le altre due del 1782 - 1783 portano la firma di Orlando Bencetti da Treviglio, allievo e collaboratore dei Fratelli Galliari.
Il modello architettonico dell’interno potrebbe essere quello della chiesa cittadina di S. Benedetto, costruita un secolo prima dal Richini.
La volta a botte, è stata dipinta nel 1924 dal pittore lodigiano Antonio Zambellini.
Nella Parrocchiale si conservano pregevoli dipinti di pittori cremaschi dal Cinquecento al Settecento tra i quali: Il trasporto di Gesù al Sepolcro” di Vittoriano Urbino, la “Via Crucis” firmata da G. Desti “L’Annuciazione” di Tomaso Pombioli, la Madonna col Bambino, S. Zeno e S. Rocco del Botticchio, queste ultime due pale in origine erano collocate nella chiesa di San Zeno.